Dai risultati di un recente studio emerge che la psicoterapia non solo guarisce i sintomi del disturbo post traumatico da stress, ma favorisce i naturali processi di riparazione del DNA.
Nel corso degli anni 90, durante il percorso universitario, uno degli elementi ipotizzati dagli studenti verso i professori neuroscienziati è spesso stato questo. È possibile che la ricerca scientifica non si sia mai concentrata su quanto potente possa essere la psicoterapia nei confronti non solo della mente ma anche verso l’eventuale riparazione dei danni che il nostro cervello ha subito a causa dei traumi? Addirittura sui libri di medicina, veniva dichiarato che il cervello è l’unico organo incapace di autoripararsi.
Dagli anni 90 ad oggi con l’evoluzione e il riconoscimento della potenza della psicoterapia si è arrivati alla conclusione esplicitata nel seguente studio scientifico.
La rivista “Psychotherapy and Psychosomatics” ad Agosto 2014 ha pubblicato una ricerca dell’Università di Konstanz in Germania, nella quale i ricercatori per la prima volta dimostrano che lo stress derivante da traumi può determinare danni a livello genetico che possono essere curati dalla psicoterapia.
I neuroscienziati tedeschi che hanno effettuato lo studio si sono basati sui risultati di precedenti ricerche che rilevavano una correlazione tra lo stress causato da traumi e un aumento del rischio per molte malattie, compreso il cancro. A livello molecolare, lo stress può infatti sviluppare la carcinogenesi (processo di formazione di patologie tumorali), creando un danno a livello di DNA e ai meccanismi di riparazione del codice genetico.
In un primo studio, i ricercatori hanno valutato i danni a livello del DNA e la capacità di riparazione dello stesso nelle cellule del sangue periferico di 34 soggetti con disturbo post-traumatico da stress (PTSD, una condizione psicopatologia conseguente ad esperienze soggettivamente traumatiche), confrontandoli con quelli di 31 soggetti sani di controllo.
Ciò che si evidenzia da questi primi risultati è che i soggetti con disturbo post-traumatico da stress presentavano livelli più elevati di danno a carico del proprio corredo genetico e minor capacità di riparazione, indicando come lo stress traumatico possa essere associato a livello molecolare a danni nel DNA.
In un secondo studio, i neuroscienziati hanno analizzato l’effetto della psicoterapia sui processi di rottura e riparazione del DNA. I 38 soggetti sono stati assegnati in modo casuale a una tra due condizioni: 1) trattamento psicoterapeutico o 2) condizione di controllo. Solo una gruppo di pazienti con PTSD seguiva dunque un percorso di psicoterapia. Il follow-up è stato eseguito 4 mesi e 1 anno dopo il trattamento.
Dai risultati di questo secondo studio, emerge che la psicoterapia non solo guarisce i sintomi del disturbo post traumatico da stress, ma favorisce i naturali processi di riparazione del DNA.
Queste ricerche mostrano per la prima volta un’associazione tra stress traumatico e danni a carico del DNA, ma anche come tali danni possono essere riparati a livello molecolare grazie al processo di cambiamento realizzato attraverso un percorso di psicoterapia.
A tal proposito, in più di 20 anni di attività clinica in psicoterapia, ho avuto modo di confrontarmi con altri colleghi e con i pazienti stessi, proprio su questo argomento.
Ho riflettuto, con il Dott. Galetto a questo proposito, il quale tempo fa mi propose di fare una foto al paziente all’inizio del percorso e un’altra alla fine.
Perché questo?
Dalle osservazioni sembra che emerga un cambiamento non solo nelle espressioni del viso, l’atteggiamento, la postura, l’andatura durante la deambulazione. Come se la psicoterapia potesse risanare l’individuo a 360 gradi. Come se riparando le relazioni non sane ed elaborando i traumi, i lutti, i vissuti dannosi, oltre la mente anche il corpo quasi “in automatico” si sistemasse.
Una schiena più dritta: un atteggiamento nei confronti del mondo più sicuro, determinato e assertivo.
Un esempio su tanti…
Un uomo di 60 anni, chiede una psicoterapia in quanto soffre di balbuzie da quando, a 4 anni, ha visto morire il suo fratellino di 2 sotto il trattore guidato dalla mamma incinta. Si fa un percorso doloroso, ma con ottimi risultati. Dopo circa una decina di sedute, la moglie e il figlio, ormai adulto, accompagnano il paziente alla seduta e chiedono di poter entrare in studio per poter parlare con la psicoterapeuta.
La famiglia del paziente riporta, con grande sorpresa e riconoscenza, il fatto che il signor Giorgio (nome di fantasia) ha pressoché smesso di balbettare.
La psicoterapeuta conferma, su autorizzazione di Giorgio che, il percorso di elaborazione del lutto e del senso di colpa per non essere riuscito a salvare il suo fratellino dalla morte, gli ha permesso di liberarsi del grave sintomo post traumatico generatosi subito successivamente il trauma subito.
Al termine del percorso, Giorgio, non solo non ha mai più avuto accenni di balbuzie, ma sembra che, il suo carattere e il suo atteggiamento nei confronti della famiglia d’origine, del lavoro e delle relazioni in generali, si sia totalmente trasformato.
Dall’essere un uomo tendenzialmente sedentario, molto silenzioso, ora raggiunta l’età della pensione, insieme alla moglie e al figlio, viaggia molto a piedi, fa trekking in montagna anche in condizioni nevose e sui ghiacciai. Queste attività per Giorgio sono sempre state impensabili, in quanto è sempre stato molto ansioso e impaurito che potesse accadere una disgrazia. Inoltre, con la famiglia ha instaurato un dialogo molto aperto ricco di momenti di confronto e aiuto. La stessa apertura Giorgio la sta sperimentando con la famiglia di origine, la quale ha accolto con grande affetto il racconto del suo percorso terapeutico ed ha subito notato l’assenza totale della balbuzie.
È come se la psicoterapia fosse riuscita ad eliminare la spada di Damocle che lui stesso ha sempre creduto inesorabile sopra la sua testa.
Chissà se un neuroscienziato avesse fatto una tac o una risonanza encefalica o addirittura una Pet a Giorgio prima del percorso terapeutico e una, alla fine, se con un analisi approfondita dei dettagli cerebrali in movimento, si fosse potuto notare un cambiamento o un risanamento e/o una riparazione delle cellule cerebrali danneggiate dai traumi.
Questo è di nuovo solo uno dei casi che i professionisti dello studio, hanno scelto di esplicitare, in questa sede.
La scienza è sempre in evoluzione e lo Studio Fisicamente cavalca quest’onda ogni giorno, grazie ai corsi d’aggiornamento e al lavoro terapeutico su se stessi.