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Nutrizione Preventiva Patologie Cardiovascolari

Patologie cardiovascolari e nutrizione preventiva: le linee guida aggiornate. Quali alimenti consumare e quali evitare

La nutrizione preventiva è la nutrizione studiata per correggere cattive abitudini alimentari e per prevenire, frenare o ridurre l’insorgenza di una determinata malattia: oggi ci soffermeremo sulle patologie cardiovascolari.

Dati recenti mostrano una significativa riduzione, almeno in diversi Paesi europei, del tasso di mortalità della malattia cardiovascolare e aterosclerotica; ciò nonostante, siamo di fronte alla principale causa di morbilità, ossia la percentuale della frequenza con la quale una malattia si manifesta nella popolazione, e mortalità. Per questo motivo siamo di fronte a patologie che non solo non possiamo sottovalutare ma che siamo tenuti a prevenire innanzitutto seguendo uno stile di vita sano. Per quanto riguarda la prevenzione, ancora poche persone danno la giusta importanza all’alimentazione. E arriviamo alla nutrizione preventiva, ossia alla nutrizione studiata per correggere cattive abitudini alimentari e per prevenire, frenare o ridurre l’insorgenza di una determinata malattia.

Patologie cardiovascolari: fattori di rischio

Analizzando quelli che sono i principali fattori di rischio dell’aterosclerosi (o arteriosclerosi, come spesso viene chiamata) emergono diversi elementi legati proprio all’alimentazione. Oltre a cause note, come ad esempio il fumo della sigaretta, troviamo ad esempio l’adiposità, ossia l’aumento di volume degli adipociti, in altre parole le cellule di grasso. Anche lipoproteine contenenti Apolipoproteina-B. Ovviamente tra i fattori di rischio ci sono anche le condizioni del paziente, il suo quadro clinico, il fattore anagrafico e la presenza di altre patologie.

Nutrizione Preventiva Patologie Cardiovascolari
Fonte foto: https://www.escardio.org/Guidelines/Clinical-Practice-Guidelines/2021-ESC-Guidelines-on-cardiovascular-disease-prevention-in-clinical-practice

La prevenzione

Per quanto riguarda la prevenzione, a prescindere dai fattori di rischio che possiamo definire individuali, gli esperti suggeriscono di tenere uno stile di vita sano. Ma cosa significa? Tenersi in forma praticando attività sportiva o attività fisica, non fumare non assumere alcol, tenere sotto controllo il peso corporeo per evitare problemi legati all’adiposità e al diabete e curare l’alimentazione.

Patologie cardiovascolari e nutrizione preventiva: gli alimenti consigliati e quelli da evitare

Per prevenire problemi di salute si consiglia di seguire la cosiddetta dieta sana; ma cosa si intende esattamente per dieta sana? Quali sono gli alimenti che possiamo e dobbiamo assumere e quali sono quelli che dobbiamo evitare per prevenire problemi cardiovascolari? La ESCEuropean Society of Cardiology – ha recentemente aggiornato quelle che sono le linee guida per quanto riguarda la nutrizione, dando quindi una risposta alla nostra domanda.

Gli esperti raccomandano di seguire una dieta Mediterranea o simile, di sostituire i grassi saturi con i grassi insaturi, di ridurre il consumo di sale per ridurre la pressione sanguigna, che rientra tra i fattori di rischio di malattie cardiovascolari, e assumere potassio, che si trova in frutta e verdura, e che ha effetti favorevoli proprio sulla pressione sanguigna. L’alimentazione deve inoltre essere ricca di fibre e deve includere cereali integrali, frutta, verdura, legumi e frutta secca. È inoltre raccomandato il consumo di pesce grasso almeno una volta a settimana. Si consiglia inoltre di ridurre il consumo di bevande zuccherate e di carne processata, come ad esempio salsicce, salame, carne in scatola, carne salata, carne affumicata e, in generale, quelle carni che sono state sottoposte ad un processo di lavorazione utile a prolungarne la conservazione o ad alterarne il gusto.

A differenza di quanto ritenuto da molti, l’assunzione di vitamine non sembra avere effetti positivi per quanto riguarda la prevenzione da patologie cardiovascolari. Anche il consumo di alcol merita un approfondimento. Il limite massimo di sicurezza per il consumo è fissato a cento grammi di alcol puro a settimana; si stima che in media un drink abbia tra i 8 e i 14 grammi di alcol. Superare il limite massimo riduce l’aspettativa di vita.

Per quanto riguarda il caffè, quello non filtrato contiene diterpeni che possono incrementare il colesterolo; assumere nove o più caffè al giorno incrementa il rischio di mortalità legato a patologie cardiovascolari.

Alimentazione, tutela dell’ambiente e cambiamento climatico: perché è essenziale passare ad un pattern alimentare il più possibile plant-based

Passiamo ora ad un aspetto di fondamentale importanza ma troppo spesso sottovalutato: un pattern alimentare plant-based non ha solo un effetto positivo sulla nostra salute ma anche sull’ambiente, e questo è evidentemente un fattore di grande importanza.

Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalle basi. Cosa si intende per dieta plant-based? Si tratta di fatto di una dieta basata sulle piante e che si basa quindi su un tipo di alimentazione che si basa sull’assunzione di alimenti vegetali e di alimenti naturali. Gli alimenti naturali sono quelli che non vengono sottoposti ad una processo industriale e che non derivano dallo sfruttamento di risorse e di animali. Ecco perché un pattern alimentare plant-based ha effetti positivi anche sull’ambiente e può contribuire a contrastare il cambiamento climatico.

Riassumendo, come abbiamo visto, andando a sostituire in modo appropriato i grassi saturi alimentari, carne e latticini, si riducono considerevolmente i rischi di malattia coronarica e ridurre il consumo di alimenti trattati ha un effetto positivo anche sull’ambiente.

Ovviamente seguire una dieta che sia il più possibile plant-based significa prestare attenzione a cosa si acquista quando si fa la spesa e optare, quando e dove possibile, per acquisti a chilometro zero. Questa alimentazione si basa sull’alimentazione di cibi freschi, quindi è di fondamentale importanza seguire la stagionalità dei prodotti; questo significa mangiare prodotti naturalmente buoni, non trattati e prestare la giusta attenzione alla natura, che viene assecondata e non forzata.

È anche bene specificare che una alimentazione di questo tipo deve essere messa a punto con un professionista del settore: una dieta plant-based, se ben strutturata, può dare grandi benefici ma una alimentazione non studiata può avere effetti negativi sul nostro organismo.

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